Il Giro d'Italia |
La salita delle Tre Cime di Lavaredo, con il traguardo al Rifugio Auronzo, ha costituito un epilogo memorabile per un gan numero di tappe del Giro d’Italia grazie alla grandiosità dello scenario offerto. La salita finale, molto impegnativa, sale da Misurina (1760 m s.l.m.) al rifugio (2333 m s.l.m.) in circa 7 km. Il tratto finale scavalca in meno di 4 km un dislivello di 477 metri, per una pendenza media superiore al 12% e punte fino al 19%. Il Giro d’Italia ha posto qui un suo primo traguardo nel 1967 per celebrare l’allargamento della strada militare, ancora risalente alla 1° guerra mondiale, con la tappa annullata per irregolarità e spinte. Quale semplice riferimento mnemonico il primo a passare la linea fu Felice Gimondi con Merckx a 4” e Motta a 6”. Buona, invece, la seconda, l’anno successivo. Il primo è Eddy Merckx che, nell’occasione, indossa anche la maglia rosa che conferma per le restanti dieci tappe. Altra grande tappa nel 1974 ed altrettanto grande vincitore, lo spagnolo José Manuel Fuente che precede di 1’18” G.B. Barochelli e Merckx, impegnato in una strenua difesa della maglia rosa dall’assalto del giovanissimo Tista Baronchelli. Ci riesce per soli 12” e conquista così, con coinvolgente pathos, l’ultimo de suoi cinque Giri d’Italia. Nel 1981 è lo svizzero Beat Breu a vincere la tappa con Giovanni Battaglin che strappa la maglia rosa a Contini e che difenderà poi con successo nella cronometro conclusiva da Soave a Verona dagli assalti dello svedese Prim e di Giuseppe Saronni. E’ il primo corridore veneto vincitore del Giro d’Italia. Il penultimo traguardo alle Tre Cime di Lavaredo è del 1989 con il successo dello scalatore colombiano Luis “Lucho” Herrera. Il più recente arrivo alle Tre Cime di Lavaredo risale a Domenica 27 Maggio 2007 con la tappa Trento-Tre Cime di Lavaredo/Auronzo che in una bellissima giornata caratterizzata da un’acquazzone finale ha consacrato vincitore il ciclista modenese Riccardo Riccò, seguito da Leonardo Piepoli, suo compagno di squadra. |