La storia del Rifugio Auronzo |
All’inizio del ‘900 gli austriaci costruivano rifugi alpini in prossimità dei nostri confini (Zsigmondy, Tre Cime, Sorapìs, Nuvolau). Bisognava provvedere anche dalla nostra parte. Una zona che meritava un rifugio era quella delle Tre Cime di Lavaredo, in risposta a quello costruito al di là del confine. La Sezione Cadorina del Club Alpino Italiano, con l’aiuto del Comune di Auronzo di Cadore nel 1912, su progetto dell’ing. Giuseppe Palatini, iniziò la costruzione; stava per essere compiuto ed inaugurato con il nome di “Rifugio Longeres”, quando nel maggio del 1915, scoppiò la guerra ed il rifugio venne bombardato e rovinato. Tornata la pace, la Sezione riprese la costruzione del rifugio e il 2 agosto del 1925 avveniva una festosa inaugurazione. Il rifugio veniva battezzato “Rifugio Principe Umberto” in omaggio all’allora principe ereditario; ebbe subito numerosi clienti di ogni nazione. Venuta la Repubblica, il rifugio si chiamò “Bruno Caldart”, in ricordo d’una giovane guida alpina auronzana caduta dalla Cima Piccola di Lavaredo. Il bel rifugio nell’aprile del 1955 veniva distrutto da un incendio. Fu deciso di iniziare subito la ricostruzione e l’ampliamento e il 16 luglio 1957 il nuovo rifugio, stavolta battezzato “Rifugio Auronzo”, veniva solennemente inaugurato. Nel 1935 venne istituita una importante scuola di roccia ed una escursionistica, sotto la guida di Piero Mazorana che fu uno dei più attivi gestori del rifugio. Nel corso degli anni della sua esistenza, pur con diversi nomi e svariate forme, il rifugio è stato punto di riferimento per un tal numero di alpinisti di tale fama da rappresentare un ricco compendio della storia dell’alpinismo del secolo scorso. Ricordiamo fra i tanti: Karl Prusik, Ludwig Preuss, Severino Casara, Angelo Dibona, Emilio Comici, Giuseppe e Angelo Dimai, Riccardo Cassin, Gino Soldà, Ettore Castiglioni, Dieter Hasse fino agli anni recenti con le imprese di Hans Kammerlander, Christoph Hainz e i fratelli Thomas e Alexander Huber. |